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20 ottobre 2021

Come disporre le luci in casa

Come posizionare al meglio i punti luce in casa: tutti i trucchi da sapere

Avere stanze ben illuminate è fondamentale per poterle sfruttare al meglio e rendere la propria abitazione confortevole e accogliente. Una corretta disposizione dei punti luce permette infatti di avere un’illuminazione adeguata a qualsiasi ora del giorno, permettendo di vivere pienamente gli ambienti e di svolgere senza difficoltà le diverse attività quotidiane. L’illuminazione degli spazi interni è un fattore soggettivo, che dipende da numerose variabili, come le dimensioni degli spazi da illuminare, la posizione degli arredi e le specifiche esigenze dei fruitori. Di seguito ti proponiamo alcuni consigli utili per scegliere le luci più adatte alle tue necessità e illuminare correttamente ogni ambiente della casa.

Come disporre i punti luce in modo corretto?

I punti luce indicano gli spazi della casa in cui devono essere collocate le fonti di luce artificiale, come lampade a sospensione, faretti, lampade da parete o da terra, per assicurare un’adeguata illuminazione e rendere gli ambienti perfettamente funzionali. Per collocare adeguatamente i punti luce bisogna tenere in considerazione alcuni aspetti determinanti, come: 

  • la funzione dell’ambiente e le specifiche attività svolte nello spazio da illuminare 
  • le caratteristiche strutturali della casa 
  • la posizione di arredi e complementi d’arredo
  • le dimensioni dei diversi ambienti
  • le esigenze dei fruitori 

Una volta chiariti questi aspetti e definito il posizionamento dei vari arredi si può preparare uno schema per indicare con precisione i punti luce della casa, avendo cura di non lasciare zone buie o creare punti eccessivamente luminosi, che potrebbero risultare fastidiosi.

Quanti punti luce servono per ogni stanza?

Calcolare la giusta quantità di punti luce nei vari ambienti è importante per illuminare correttamente i diversi spazi della casa. Per evitare errori bisogna sempre tenere presente il punto centrale della stanza, in cui di solito viene posizionato il lampadario, e stabilire gli altri punti luce in base alla tipologia di spazi. In camera da letto, ad esempio, si possono abbinare alla luce principale due lampade da posizionare sui comodini e un punto luce aggiuntivo, come una lampada da terra, per creare un’atmosfera rilassante e suggestiva durante il riposo. In questo caso andranno quindi calcolati almeno quattro prese e quattro interruttori (per un totale di dodici punti luce complessivi). La cucina necessita di una luce funzionale: i piani di lavoro devono essere ben illuminati, quindi meglio scegliere una luce intensa e diretta in corrispondenza del tavolo. Vanno poi inserite anche le prese indispensabili per il forno, il frigo e altri elettrodomestici, gli interruttori e qualche presa in più per eventuali emergenze. Allo stesso modo, segnando punto per punto i diversi elementi da posizionare nell’ambiente, è possibile calcolare il numero di punti luce necessari per ogni stanza della casa.

Come scegliere la luce più adatte ad ogni ambiente

Dopo aver scelto la posizione e il numero di punti luce per ogni stanza della casa, si può passare alla scelta del tipo di illuminazione, che va fatta anche tenendo conto della funzione dei diversi ambienti e delle diverse esigenze imposte dalle attività svolte al loro interno. La luce può essere infatti:

  • diffusa, consente di uniformare l’irradiazione luminosa all’interno dell’ambiente evitando il più possibile zone d’ombra. È una soluzione molto apprezzata nelle abitazioni moderne e può essere realizzata in tanti modi diversi. 
  • diretta, fornisce il miglior illuminamento per il piano di lavoro perché il fascio di luce viene proiettato direttamente su di esso senza alcuna riflessione artificiale (ad esempio una lampada a sospensione posta sopra il tavolo della cucina o un piano di lavoro). Comporta un alto contrasto tra le parti scure e quelle chiare ed ha bisogno, quindi, di una luce di fondo perché l'occhio non si affatichi in luoghi utilizzati spesso come uffici, salotti e cucine. 
  • indiretta, il fascio di luce giunge al punto da illuminare solo dopo una riflessione, su una parete o sul soffitto per esempio. Con la luce di fondo ottenuta si ha così un'illuminazione globale soffusa e più morbida rispetto a quella di tipo diretto ed è priva di ombre. Si può realizzare con pareti relativamente chiare e di ulteriori punti di luce per ottenere una buona illuminazione.
  • estetica o scenografica, non svolge particolari funzioni di illuminazione ma è pensata per creare una particolare atmosfera o per enfatizzare oggetti o elementi architettonici puramente decorativi (ad esempio i faretti calpestabili posti sul pavimento di fronte a delle colonne, illuminazione a colori di piante secolari o ulivi importanti).

Lampade, lampadari e faretti: quali scegliere?

In base al tipo di illuminazione scelta per una determinata tipologia di ambiente si può individuare anche il tipo di lampada più adatto. Se si vuole ottenere una luce diffusa si può optare sia per lampade a plafoniera o strisce LED. Per avere una luce indiretta sono ideali le applique da parete, che permettono di proiettare fasci di luce sul muro creando piacevoli effetti visivi. Se l’ambiente necessita invece di punti di luce mirata diretta meglio scegliere lampade a sospensione o faretti LED a fascio di luce diretta. 

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